Per una settimana, va tutto bene.
Grossomodo bene.
Negli ultimi giorni, gli unici momenti in cui la mia vita ha incrociato di striscio quella di Michael Jackson sono stati il solito ce l'hai fatta, eh?, che i miei amici hanno preso gusto a rivolgermi.
Cristo, ho solo scritto un racconto. Di cattivo gusto, ok, ma pur sempre un racconto.
Anche se, tutte le volte che i giornali hanno parlato di circostanze misteriose, in questi giorni, la frase mi è sempre andata un po' di traverso.
Nessun altro messaggio minaccioso, però. Dopo qualche giorno lasciato ad accumularsi e prender polvere, posso decisamente dire che quello di una settimana fa era davvero la presa in giro di qualcuno.
Devo solo capire chi sia stato. Questo simpaticissimo stronzo.
Devo solo capire chi sia stato. Questo simpaticissimo stronzo.
Così, ogni preoccupazione passa. Almeno, fino a ieri sera.
Succede che ci fermano, me e Nicola, mentre facciamo il solito tratto Bologna-Imola del giovedì sera. Carabinieri.
Come ogni volta, mi viene da innervosirmi. E' stupido, ma succede sempre, quando mi fermano. Mi viene da stare sul chi vive, da soppesare le parole... da avere quest'impressione appiccicata che, se non capisco bene cosa dicono, mi spareranno addosso.
Succede che ci fermano, me e Nicola, mentre facciamo il solito tratto Bologna-Imola del giovedì sera. Carabinieri.
Come ogni volta, mi viene da innervosirmi. E' stupido, ma succede sempre, quando mi fermano. Mi viene da stare sul chi vive, da soppesare le parole... da avere quest'impressione appiccicata che, se non capisco bene cosa dicono, mi spareranno addosso.
«Buonasera. Documenti».
Li chiedono a entrambi. Prego il Signore, qualunque Signore sia, di non essermi dimenticato a casa la carta d'identità, come succede sempre.
Il carabiniere guarda i miei documenti con un'espressione dubbiosa. Un po' tipo un primate al cospetto del monolite nero di 2001.
«Può uscire un attimo, per favore?», dice poi.
Rimango per qualche minuto a guardarlo, con la faccia inebetita.
Me lo ripete, più spazientito. Sbuffa, e mentre si volta verso il collega, me lo vedo già che mi spara.
Esco. Anche Nicola, corruga la fronte.
Quando esco, l'attacco è così, secco, senza troppi preamboli.
«Cosa stavate facendo?»
Non mi sforzo nemmmeno di essere gentile. Ogni volta che ci provo e sono nervoso, sembro semplicemente ubriaco.
«Tornavamo da una riunione con alcuni amici... stiamo scrivendo un libro insieme», buttò là, servisse mai ad alleggerire.
Neanche da lontano.
«Che libro?»
«Fantascienza».
Il carabiniere guarda il suo collega. D'accordo, mi aspetto da un momento all'altro qualche parere non richiesto sui libri che legge lui o che dovrei scrivere io.
Poi mi rendo conto della loro espressione. So di sembrare molto paranoico, ma sembra più preoccupata. D'intesa. Come se avessero trovato o capito qualcosa.
«Senti, ma... - attacca di nuovo il carabiniere - Tu la guardi la televisione?»
«Poco», gli rispondo. Lì per lì penso sia una domanda per spezzare la tensione, roba così.
«E che tipo di roba ti piace?»
Adesso non credo sia più solo un'impressione mia. Ha uno sguardo che non mi piace affatto.
«Telefilm. Horror, fantascienza... quel genere di cose». Potrei anche dargli qualche titolo, ma per un momento ho paura che peggiorerebbe la situazione. Ma quale situazione deve peggiorare?
Neanche da lontano.
«Che libro?»
«Fantascienza».
Il carabiniere guarda il suo collega. D'accordo, mi aspetto da un momento all'altro qualche parere non richiesto sui libri che legge lui o che dovrei scrivere io.
Poi mi rendo conto della loro espressione. So di sembrare molto paranoico, ma sembra più preoccupata. D'intesa. Come se avessero trovato o capito qualcosa.
«Senti, ma... - attacca di nuovo il carabiniere - Tu la guardi la televisione?»
«Poco», gli rispondo. Lì per lì penso sia una domanda per spezzare la tensione, roba così.
«E che tipo di roba ti piace?»
Adesso non credo sia più solo un'impressione mia. Ha uno sguardo che non mi piace affatto.
«Telefilm. Horror, fantascienza... quel genere di cose». Potrei anche dargli qualche titolo, ma per un momento ho paura che peggiorerebbe la situazione. Ma quale situazione deve peggiorare?
«Mmm», risponde lui, continuando a guardarmi. Anche il suo collega mi sta guardando.
«Posso andare?».
Non mi risponde, rimugina per qualche altro secondo.
«Quindi ti piace questo genere di storie... un po' fantasiose, diciamo», mugugna poi.
Non capisco niente. Non mi sembra un tentativo di fare conversazione. No, cazzo, sembra tutto fuorché un tentativo del genere.
«Sì».
«Capito».
Si scambia ancora uno sguardo col collega. Il collega annuisce, con qualche riserva tutta piantata nel modo di rispondere all'occhiata.
«Vabbeh, puoi andare», fa il carabiniere. Adesso ha una faccia infastidita, una faccia da togliti fuori dai coglioni.
Rientro.
«Posso andare?».
Non mi risponde, rimugina per qualche altro secondo.
«Quindi ti piace questo genere di storie... un po' fantasiose, diciamo», mugugna poi.
Non capisco niente. Non mi sembra un tentativo di fare conversazione. No, cazzo, sembra tutto fuorché un tentativo del genere.
«Sì».
«Capito».
Si scambia ancora uno sguardo col collega. Il collega annuisce, con qualche riserva tutta piantata nel modo di rispondere all'occhiata.
«Vabbeh, puoi andare», fa il carabiniere. Adesso ha una faccia infastidita, una faccia da togliti fuori dai coglioni.
Rientro.
«Sei stato sotto un bel po', eh», fa Nicola.
Annuisco.
Ho una paura fottuta finché non torniamo a casa. E resiste anche adesso, che cerco di inchiodare tutto, parola per parola, sul monitor del mio computer per prenderne in qualche modo le distanze e riderci sopra.
Annuisco.
Ho una paura fottuta finché non torniamo a casa. E resiste anche adesso, che cerco di inchiodare tutto, parola per parola, sul monitor del mio computer per prenderne in qualche modo le distanze e riderci sopra.
Ma non ci riesco troppo bene.
4 commenti:
Ora, dimmi che questo incontro non ti ricorda qualcosa.
Non noti una certa simmetria con un altro episodio del genere?
Tu? sul treno? con un'altra persona? che incontrate una strana coppia di individui in divisa?
Fatti controllare quel braccio, probabilmente mentre eri in Giappone hai fatto qualche movimento cretino. E stai a riposo.
caspita... anche a me, come a Raven, ricorda qualcosa.... ed è inquietante!
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